Il quarto errore da evitare nel nostro giardino, è quello di gestirlo male.
E’ luogo comune pensare che il giardino necessiti di lavoro continuo e che sia sempre costoso. In realtà, se le piante sono scelte in maniera corretta, soprattutto per le dimensioni che raggiungeranno a maturità, non saranno necessari interventi di potatura annuali.
La potatura fa male alle piante, le stressa e ne accorcia il ciclo di vita.
Le piante non hanno bisogno di essere potate per il proprio benessere.
Dato che non dobbiamo produrre frutta o ortaggi, la potatura, nel giardino, è praticamente superflua. Se fatta poi in maniera drastica, ne va a deturpare irrimediabilmente l’aspetto.
Bisogna invece concentrarsi sul creare un terreno fertile ed un ecosistema resiliente per le nostre piante.
Per questo bastano due o tre interventi mirati all’anno.
Bisogna poi abbandonare la visione del giardino come realtà statica, sempre in ordine ed uguale a sé stessa. A volte, non viene tollerata neanche una foglia fuori posto, ed ogni elemento di sorpresa viene stroncato sul nascere.
Il giardino viene progettato in ogni sua parte e da noi impostato, ma va poi lasciato evolvere in maniera naturale.
Il giardino va accompagnato nella sua crescita con interventi mirati e misurati. Dobbiamo quindi guidarlo, ma non soggiogarlo.
La volontà di dominio che a volte ci anima, è fonte di grandi frustrazioni: le piante sono esseri viventi e quindi in parte imprevedibili, la natura non si lascia imbrigliare facilmente.
Un giardino in cui tutto è prevedibile e pianificato e in cui ogni elemento è perfettamente in ordine sarà sicuramente ammirevole, ma non ci emozionerà.
E’ la vita con la sua mutevolezza e in parte con la sua imperfezione ad essere poetica.
Ecco quindi la quarta regola da seguire: prendersi cura del giardino in maniera attenta ma non ossessiva, senza prepotenza e rispettando le piante. Di questo atteggiamento beneficeranno sia il nostro giardino sia il nostro portafogli.