Il quinto errore da evitare nel giardino, è quello di non viverlo.
Perché spendere per un giardino? Soltanto per avere un bel quadro da guardare dall’interno di casa, o da far vedere ai vicini?
E’ certo che il giardino, che non risponde a logiche utilitaristiche, deve essere bello, o non ha ragion d’essere.
Provare gratificazione ammirando il nostro giardino è sicuramente un’importante fonte di soddisfazione.
Perfino considerare il giardino come elemento che comunichi agli altri il nostro status, è più che legittimo.
Ma non può essere tutto qui. Investire sul nostro giardino sarà proficuo solo se esso cambierà in parte il nostro modo di vivere.
Il giardino, se è ben progettato, deve portarci a trascorrere più tempo all’aperto, a recuperare il contatto con la natura e con i suoi ritmi.
Se è grande, deve spingerci a passeggiare e a scoprire angoli nascosti e inaspettati.
Se è piccolo, deve comunque contenere un angolo di cui prendersi cura, in cui mettere a dimora fioriture stagionali o piccoli frutti.
Se possibile il giardino deve includere un piccolo orto, in cui far crescere i nostri ortaggi e in cui trascorrere qualche ora insieme ai nostri cari, soprattutto lavorando con i nostri bambini.
Se stiamo in giardino, se ci abbandoniamo al ritmo lento della natura, se torniamo a toccare la terra e le piante, impariamo di nuovo a sentire e a guardare con occhi nuovi.
Ecco allora la quinta regola da seguire: vivere il giardino e animarlo con la nostra presenza. Solo così lo ameremo e diventerà veramente parte della nostra casa.